«Quali sono i pilastri dello storytelling, così importante per migliorare sia la comunicazione interna (con e tra collaboratori e colleghi), sia il rapporto con i clienti (reali e potenziali)?»
Per rinforzare o conquistare il proprio mercato di riferimento, un’azienda non deve limitarsi a “raccontar storie” in modo generico o astratto. Deve imparare a “raccontare la propria storia”. E a farlo in maniera autentica. Ciò significa esprimere con chiarezza chi si è, quali valori sostengono il proprio lavoro, e cosa ci rende unici, originali e irripetibili. Ovvero qual è la nostra purpose, ovvero l’impronta – come mi piace tradurre tale importante colonna identitaria – del nostro esserci nel mercato. Per un’azienda comunicare la propria storia è ancora più cruciale: i valori come l’impegno, il cambiamento, la salute, la crescita personale, il lavoro su di sé, il monitoraggio dei risultati devono riflettersi in ogni dettaglio. Rendere il racconto aziendale una vera esperienza condivisa e condivisibili parte da qui. Non si tratta solo di conquistare i clienti come pirati all’arrembaggio che serrano tra i denti modelli retorici e strumenti di marketing. Attraverso il “come comunichiamo” si tratta di conquistare in primis chi lavora all’interno dell’azienda, per farlo sentire coinvolto in una narrazione più ampia e significativa. Un po’ come nel monologo del capitano Jack “Lucky” Aubrey della H.M.S. (Master and Commander).
Il racconto di sé deve partire dall’interno: dal senso di appartenenza e dall’ispirazione che i collaboratori stessi provano nel far parte di un’organizzazione che promuove il benessere. Da qui costruire una narrazione coerente tra comunicazione interna e comunicazione esterna. Ogni promessa fatta al cliente deve corrispondere a ciò che realmente accade ogni giorno all’interno delle mura aziendali. Una storia ben narrata – con autenticità e passione – diventa così un collante che lega i collaboratori, rende il team più unito e permette di costruire relazioni di fiducia con i clienti.
«Come sensibilizzare e formare i propri collaboratori per renderli “narratori” migliori?»
Con motivazione, allenamento e costanza. Sappiamo quanto sia importante trasformare i propri collaboratori nei primi ambasciatori della propria esperienza. Ma affinché ciò avvenga, è fondamentale sensibilizzarli e formarli perché possano essere narratori autentici e convincenti. La formazione, in questo senso, diventa un percorso continuo che va oltre il semplice trasferimento di informazioni: serve a costruire una consapevolezza comune e a condividere valori, quelli che rappresentano l’anima dell’azienda.
Un metodo efficace è coinvolgere il team nella vita dell’azienda. Fare in modo che ciascuno possa raccontare la propria esperienza personale in relazione ai valori dell’organizzazione. Quando un collaboratore vive il cambiamento e il miglioramento del cliente come se fossero propri, allora il suo racconto sarà autentico, spontaneo e coinvolgente. Creare occasioni per raccontare le storie di trasformazione vissute dai clienti stessi, discuterne apertamente, condividere desideri e bisogni: sono modi per far sì che ogni collaboratore senta di far parte di qualcosa di più grande e possa trasmettere questa emozione al pubblico. Un’emozione che ha bisogno di contenuti, strumenti e strategie. E molto allenamento.
«Quali sono i fattori determinanti per far sì che la storia che si racconta sia autentica e convincente?».
Una storia aziendale autentica non può nascere da slogan, da promesse non mantenute, da parole consumate, da motivazioni scostumate. Una storia aziendale autentica e convincente deve fondarsi su una coerenza radicale: ogni parola, ogni messaggio, ogni azione dell’azienda deve rispecchiare la sua identità. La trasparenza è un ingrediente imprescindibile: raccontare non solo i successi, ma anche le difficoltà, le sfide e i percorsi accidentati rafforza la percezione di autenticità e costruisce una relazione di fiducia con i clienti, che vedono un’azienda reale, fatta di persone.
Allo stesso tempo, è importante che la storia non sia fine a se stessa, ma viva attraverso il coinvolgimento diretto dei clienti. Il cliente è il co-protagonista della narrazione: ogni esperienza vissuta, ogni trasformazione personale, ogni conquista è una pagina nuova di questo racconto, che evolve in modo dinamico e si arricchisce di sfumature e dettagli – e anche di critiche e di dubbi, la cui comunicazione va gestita con cura e pari attenzione –, facendo sì che ciascuno si senta parte di un viaggio condiviso. Ascoltare i feedback e includere le esperienze dei clienti nella propria narrazione permette all’azienda di mostrarsi in continua evoluzione e di dare valore alla crescita collettiva.
Continua a leggere qui l’intervista di Davide Venturi, condotta per Il Campo in occasione del 26° ForumClub Congress, Bologna 12 febbraio 2025.
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